Premessa: se non avete tanta voglia di leggere, potete passare al paragrafo successivo dove trovate Cose di me un po’ a caso.


Occuparsi di fotografia, in tempi come questi, richiede una presenza importante, costante e continuativa sul web.

La pubblicazione regolare di fotografie e post che mostrano il proprio lavoro non è sufficiente: bisogna pubblicare continuamente stories, foto e video in cui si parla di sé, in cui ci si mostra in tutte le situazioni possibili.
Non è più possibile andarsene in giro per i fatti propri, magari in vacanza o semplicemente al ristorante, senza doversi ogni tanto estraniare per condividere sul web quello che si sta facendo.

Tutte le teorie del Marketing sul Web dicono che bisogna “metterci la faccia”, mostrarsi, raccontare la propria vita perché alle persone interessa questo.

Combatto con questa cosa da tempo: non fa per me, per una serie di motivi.

Il motivo principale è che sono una persona esageratamente riservata: faccio molta fatica a raccontare i fatti miei sul web, parlare di me mi imbarazza.
Mi piacerebbe molto di più poter incontrare di persona chi mi segue, magari davanti ad un caffè o un buon bicchiere di vino, e allora non avrei problemi a parlare di me e a rispondere alle possibili curiosità sulla mia vita privata.

Il secondo motivo è che ho 55 anni!
Me ne sento sì e no 40, ma il mio viso, ogni volta che tento di fare un selfie o un video, è lì a ricordarmi la mia età reale e ammetto che questo non mi piace.
Se a questo aggiungiamo poi il fatto che non sono mai stata particolarmente bella e che sono la persona meno fotogenica che conosca, capite facilmente anche voi che cercare di mostrarmi sul web vuol dire, per me, farmi del male.

Allora ho pensato di iniziare l’anno scrivendo questo post dove vi racconto e vi mostro qualcosa di me, in un modo che mi è un po’ più congeniale.


Ripeto: se non avete voglia di leggere, potete passare direttamente alle Cose di me un po’ a caso!


Questa foto risale agli anni ’70, durante una gita scolastica con i compagni delle scuole medie: io sono quella al centro, look terribile, capello riccio corto inguardabile che ancora rinfaccio a mia mamma, che si ostinava a farmi questo taglio da maschietto, e che ha compromesso la serenità della mia adolescenza.
Ma la cosa importante è che avevo già la macchina fotografica al collo!

Mio babbo in quel periodo era stato catturato dalla passione per la fotografia, aveva preso un sacco di attrezzatura usata, fra cui anche il materiale per lo sviluppo e la stampa in bianco e nero: aveva allestito una piccola camera oscura in cui mi divertivo moltissimo!
Questo è stato l’inizio, ma ero davvero ancora lontanissima dal mondo della fotografia.

Da allora la macchina fotografica è sempre stata presente nella mia vita, ma solo per raccogliere ricordi delle vacanze o poco più.
La fotografia, in tutte le sue forme, mi attirava, ma non ne ero ancora consapevole.

Gli anni sono passati, ho fatto il Liceo Scientifico e poi mi sono iscritta all’università a Bologna: Scienze Statistiche ed Economiche!
Avrei voluto fare Informatica, ma in quegli anni non c’era vicino a casa, sarei dovuta andare a Pisa e non ne avevo voglia.
Ero ancora molto lontana dalla fotografia, immersa in un mondo di numeri e logica: l’emisfero sinistro del mio cervello era decisamente dominante rispetto al destro!
Laureata in corso con 110: vado molto fiera di questa cosa.
Dopo la laurea ho iniziato a lavorare come informatica, settore bancario: ho cambiato azienda diverse volte, ma ho continuato a fare questo lavoro per ben 30 anni!!

In gran parte di questo periodo la fotografia ha continuato ad essere molto marginale: serviva solo per raccontare le mie vacanze o qualche uscita con gli amici.

Una sera, durante una cena con un gruppo molto ristretto di colleghi, si parlava di massimi sistemi e di cosa avremmo voluto fare veramente nella vita se avessimo avuto la possibilità di scegliere: quando mi chiesero a bruciapelo cosa avrei voluto fare, la risposta che mi venne di getto fu “la fotografa“.
La cosa strana è che non lo avevo mai pensato fino a quel momento: fu la prima lampadina che mi si accese.


Sono passati un po’ di anni da quella sera, anni durante i quali ho stravolto, gradualmente ma completamente, la mia vita: non vi voglio annoiare raccontandovi cosa è successo in questi anni, ma sta di fatto che adesso sono qui, ho 55 anni, vivo sul mare e faccio la fotografa.

Ph. Anya Maria Photography


Cose di me un po’ a caso

  • Sono nata nel Dicembre 1964
  • Sono timida e riservata
  • Parlo poco ma ascolto molto
  • Sono una persona tendenzialmente solitaria, ma mi piace molto la buona compagnia
  • Adoro il mare, ma mi fa anche molta paura
  • Sono insicura
  • Sono fiera di me
  • Sono piena di contraddizioni
  • Mi sono laureata a 23 anni, in corso, in Scienze Statistiche ed Economiche, con 110
  • Ho cambiato casa 8 volte
  • Ho vissuto in 5 città diverse, tutte in Emilia Romagna. Attualmente vivo a Cervia.
  • Sono cintura nera di Karate, 1° dan
  • Non amo particolarmente cucinare
  • Vorrei che in 1 anno ci fossero 1 mese di inverno e 11 mesi di primavera/estate. Abolirei direttamente l’Autunno.
  • Non ho figli
  • Ho 3 nipoti, ormai grandi
  • Non mi sono mai sposata
  • Ho un compagno, ma non viviamo insieme
  • Ho 2 gatti, Bicio e Frida
  • Non amo essere al centro dell’attenzione
  • Sono molto golosa
  • Soffro un po’ d’ansia
  • Non amo le convenzioni
  • So dire il mio nome in alfabeto Morse
  • Ho fatto 3 anni di psicoterapia
  • Sono pigra
  • Sono disordinata
  • Ho sempre voglia di imparare e fare cose nuove
  • … to be continued…